Il punto della settimana finanziaria del 17/09/2021

Buongiorno a tutti!

Seconda settimana negativa per tutti i listini mondiali che oltre ad essere influenzati come al solito dai dati della pandemia, sono stati influenzati anche da importanti scadenze tecniche che hanno portato ad un atteggiamento difensivista ed alle notizie provenienti dalla Cina con la crisi del colosso immobiliare Evergrande, ormai sull’orlo del default schiacciato dall’enorme mole di debiti che difficilmente riuscirà ad onorare. Questo insieme di cose unito all’attesa della prossima riunione della FED in programma per il 21 e 22 settembre ha portato i mercati a ritracciare. Questo tipo di cali si sono manifestati anche negli scorsi mesi di maggio e luglio ed hanno rappresentato fino ad ora una base per una ripartenza, per cui bisognerà osservare attentamente gli sviluppi delle prossime settimane.

Il clima di incertezza riguarda anche la componente obbligazionaria ed in particolare quella europea che fino ad ora non aveva risentito dell’aumento dei rendimenti americani mentre nell’ultima settimana, questo aumento ha interessato anche l’Europa; infatti il decennale tedesco è passato da un rendimento di -0,50% ad uno del – 0,25%, mentre il BTP decennale ha toccato un rendimento del 0,75 %, il tutto con il conseguente abbassamento dei prezzi.

Come potete vedere uno scenario di non facile lettura in cui sembra che il picco della crescita post Covid sia alle spalle e la domanda è: quale forza avrà ancora, in presenza anche di una inflazione derivata dall’aumento delle materie prime che negli USA è arrivata al 5%. Questa fiammata inflattiva per adesso viene considerata temporanea, ma in America sta in parte riflettendosi sui salari (mancanza di manodopera) e se questo processo continuasse rischierebbe di trasformare la fiammata dell’inflazione in qualcosa di più strutturale con conseguenti aumenti dei tassi ed è per questo che tutti aspettano le prossime mosse della FED.

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