Il punto della settimana finanziaria del 12/11/2021
Buon lunedì a tutti, 
La settimana trascorsa potrebbe avere un titolo comune per tutti gli asset : “Inflazione”. Settimana di consolidamento quella vissuta dalle borse internazionali dopo i record delle precedenti ottave dove in particolare gli indici americani erano riusciti ad aggiornare i massimi assoluti. . Per quanto riguarda Wall Street, l’indice S&P 500 scende durante la settimana ma chiude ritracciando di poche posizioni (-0,3%), distanziandosi quindi poco dai recenti top di periodo. Per quanto riguarda il Nasdaq 100, anche l’indice a prevalente contenuto tecnologico, dopo il forte uptrend dell’ultima fase di mercato (+14% dai minimi di fine settembre), ha avuto la necessità di rifiatare nel brevissimo ma chiudendo sopra quota 16.200 punti (-1% nella settimana). Non si modifica quindi il quadro generale per le principali borse americane che, nel loro andamento, poi fanno da guida anche alle altre. Nell’ottava, le borse europee hanno avuto invece una resa migliore, tenendo comunque conto che nelle scorse settimane vi era stata una evidente sovraperformance di Wall Street, rinvigorita dall’ultima stagione degli utili e dalle notizie circa le nuove soluzioni di contrasto al Covid (Pfizer). I segni in territorio negativo hanno colpito in particolare i comparti di tipo Growth (da qui anche la discesa più marcata del Nasdaq 100 rispetto all’S&P 500), mentre il ravvivarsi dei tassi di interesse USA hanno dato più resistenza ai comparti di tipo tradizionale ‘value’ e le dinamiche su inflazione e materie prime hanno sostenuto i corsi di Basic Materials e Chimica. Proprio rispetto al tema dell’inflazione, gli indici hanno mostrato qualche maggiore elemento di volatilità, con l’indice Vix che dai minimi di area 15 si è spostato verso area 20, in un consueto ormai aumento temporaneo nel trend di breve. La nuova fiammata dell’inflazione USA pone infatti interrogativi anche per l’asset class azionaria, che finora in realtà, è riuscita a digerire bene l’attuale ambiente economico. Gli interrogativi degli investitori rimangono sulla relazione tra un persistente contesto inflazionistico e sulle possibili mosse delle banche centrali (ancora restie ad intervenire) e sulle implicazioni nella marginalità delle aziende. Tra gli altri segmenti dell’azionario: in ripresa gli indici emergenti (Russia esclusa) mentre tra i settoriali/tematici cala il comparto auto (per la discesa di Tesla) mentre mettono il turbo gli auriferi, grazie alle dinamiche positive dell’oro. Bene ancora il tema delle energie pulite, dell’economia circolare e della blockchain. In ripresa le quotazioni delle materie prime, anche se l’andamento non ha premiato tutti i comparti. . In gran spolvero i metalli preziosi (oro +2,6% a 1865 Dollari l’oncia, Argento +5%) ma anche l’alluminio tra i metalli industriali ed il caffè tra quelle alimentari. Manca all’appello solo il segmento di quelle energetiche, con il petrolio debole (-0,6%) ed il gas in profonda picchiata (-13%). Sperando di avervi fatto cosa gradita vi auguro una buona settimana.