Buon giorno a tutti!
L’ottava appena conclusa è stata caratterizzata da un inizio con pesanti cali focalizzati sui listini Europei, mentre nel finale vi sono stati dei recuperi che hanno fatto si che la settimana si concludesse con scostamenti, a livello di indici, di poco conto che vanno, per quanto riguarda l’Europa, da un +0,80% di Milano ad un –0,35% di Londra.
Stessa situazione la ritroviamo sui listini Americani mentre, per quanto riguarda i mercati Asiatici, è stata una buona settimana che ha visto Hang Seng a +2,67% e Tokio a +1,76% mentre Shanghai ha chiuso con un calo settimanale del -0,8%.
In occidente, il tema di fondo
che continua a caratterizzare i mercati, rimane l’inflazione ed il conseguente
possibile aumento dei tassi. Questo tema, fino ad oggi, aveva interessato quasi
esclusivamente l’America che, essendo più avanti sia con la campagna vaccinale
che con la ripresa economica, aveva visto il rendimento del suo titolo di stato
decennale passare, in breve tempo, da uno 0,5% ad un massimo del 1,75%, per poi
attestarsi intorno all’1,65%, causando un violento abbassamento del valore dei
Treasury. Oggi lo spettro dell’inflazione, con il progredire della campagna
vaccinale, ha iniziato a fare capolino anche in Europa provocando il marcato
calo di lunedì e, ad esempio, un innalzamento dello spread che in settimana è
arrivato a toccare i 125 punti portando il rendimento del decennale oltre il
punto percentuale. I dati macroeconomici che poi, nel corso della settimana
sono arrivati, specie dall’America, in molti casi sotto le aspettative assieme
al raffreddamento della corsa delle materie prime, hanno fatto si che la
situazione si tranquillizzasse.
Continua il buon momento dell’oro
che, storicamente, si avvantaggia negli scenari inflazionistici, chiudendo la
settimana a 49,66 € al grammo, mentre permane la debolezza del dollaro nei
confronti dell’Euro che chiude a 1,2194.