Buongiorno a tutti!
Quella appena passata è stata una
settimana caratterizzata dalla Cina; infatti alcune decisioni del governo
cinese in materia di istruzione privata e alcune sanzioni comminate ad alcune
aziende , in tutto nel fine settimana, ha innescato un mini terremoto che ha
visto cali significativi sui listini cinesi e, in generale, su tutta l’area
asiatica. Questo inizio di settimana, non poteva non riflettersi anche sulle
altre borse mondiali che però, grazie anche al parziale recupero del mercato
cinese di mercoledì, ha permesso la chiusura settimanale con cali poco
significativi, che mantengono la buona impostazione dei listini, specie quelli
americani.
La riflessione che si apre
riguarda invece i listini cinesi che hanno visto un indebolimento causato
principalmente da decisioni politiche e non da fattori economici; attualmente
la Cina ha accumulato un ritardo nella crescita di più di venti punti rispetto
a quelli americani, a mio giudizio ingiustificato, frutto di scelte politiche
volte ad evitare la speculazione (Tappering) ed impostare un modello di
crescita più sostenibile per il prossimo decennio. Tali scelte, specialmente il
drenaggio di parte del mare di liquidità che ha inondato i mercati, attualmente
sono improponibili in occidente, ma si renderanno necessarie in futuro mentre
la Cina grazie ad una democrazia “ridotta” si è potuta permettere di fare. Alla
luce di queste riflessioni nei prossimi mesi si potrebbero manifestare buone
opportunità di accumulo su questi listini.
Il petrolio si mantiene in area
74 $ e l’oro sopra i 49 € al grammo.